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Nokia: Symbian non si tocca. Ma il futuro è anche open source

di Mario Cianflone e Gianni Rusconi

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19 novembre 2009

Che fosse Linux e non più (solo) Symbian il futuro di Nokia era diventato palese in occasione dell'ultimo Nokia World di Stoccarda tenutosi ai primi di settembre. Nell'occasione la star della manifestazione fu il super smartphone N900, il cui debutto in Italia è praticamente cosa fatta (costa 599 al pubblico): una sorta di telefono tablet, una nuova razza di animale digitale molto sofisticato e basato, guarda caso, sul sistema operativo open source Maemo versione 5, già utilizzato dal colosso finlandese per i suoi Internet device. Del resto la casa finlandese ha capito bene che con Symbian non può andare molto lontano nel settore smartphone di fascia alta, dove c'è bisogno di un sistema operativo multi tasking e computer grade. Il vecchio caro Symbian non basta più per competere con un Android destinato a diventare nel 2102 la seconda piattaforma più diffusa del mercato e con la piattaforma proprietaria e blindata di una Apple che consolida trimestre dopo trimestre il suo successo. Dal quartier generale di Nokia, in ogni caso, arrivano precisazioni che in parte smentiscono quanto analisti e addetti ai lavori sostengono ormai da qualche mese e soprattutto quanto riportato dal blog Really Mobile Project, secondo cui (citando come fonte le persone del marketing di Maemo) il produttore ha già pianificato di abbandonare la storica piattaforma operativa per i dispositivi della serie N entro il 2012. I portavoce della società di Espoo hanno invece ribadito il fatto che Nokia rimane fermamente "committed", e cioè impegnata, su Symbian e su questa piattaforma continuerà a investire anche in futuro. Una presa di posizione chiara, indiscutibile, ma che va interpretata anche in funzione della recente riorganizzazione operata dalla multinazionale finlandese, in base alla quale saranno costituite due divisioni: una battezzata "Smartphones" che sarà dedicata solo ai terminali di fascia alta, anche in vista di un profondo ripensamento sul sistema operativo, e un'altra denominata "Mobile Phones" focalizzata solo sui cellulari di fascia media e bassa. La prima dovrebbe puntare tutto su Linux-Maemo, la seconda continuare a utilizzare la "vecchia" piattaforma.
Lo scenario è comunque in forte evoluzione e una faccia di questa rinnovata dinamicità dell'industria mobile ha naturalmente il profilo di Android: il sistema operativo (open source) di Google è già salito a bordo dei nuovi smartphone di Motorola, Sony Ericsson, Samsung e Lg Electronics, guarda caso produttori (di primissima fascia) che da sempre propongono a catalogo anche terminali Symbian. Immaginare quindi quale potrà essere il panorama degli smartphone in particolare da qui al 2012 è quindi difficile se non impossibile. E non solo perché in questa arena giocano da protagonisti anche Rim e i suoi BlackBerry e, naturalmente, anche la società della Mela con il suo ecosistema legato all'iPhone o sono tornati in prima fila aziende come Palm a cavallo del suo nuovo WebOs (basato anch'esso su Linux). Nokia, dal canto suo, ha precisato in una stringata nota rilasciata ai media che qualsiasi speculazione su quale sarà la road map di prodotto (terminali e sistemi operativi) e di brand da qui al 2012 è del tutto prematura. Abbiamo più piattaforme per servire differenti tipologie di mercato, questo il succo dello statement, e Symbian è oggi più che mai un prodotto di successo per portare gli smartphone al pubblico di massa. Quanto a Maemo, Nokia ne conferma lo "status" di prima scelta per i dispositivi basati su tecnologie che tipicamente si trovano nei computer e capaci di offrire un'esperienza utente diversa (da quella di un normale telefonino). Attestato chiaro ma un dubbio rimane: i super telefoni multimediali serie N e quelli business della serie E sono smartphone ma, come ripete la casa finlandese da almeno due anno, sono anche mini computer da viaggio. Quindi? E l'alleanza stretta con Intel lo scorso giugno per sviluppare congiuntamente dispositivi mobili basati su piattaforme Linux dove andrà a sfociare? Per non parlare di quella sancita con Microsoft questo agosto per portare Office e altri programmi "made in Redmond" sui terminali Nokia: e se un domani Symbian si "fondesse" in Windows Mobile?

19 novembre 2009
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